aprile 18 diMichele Serra 0
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Si dice, da anni, che la sinistra italiana non è più in grado di captare gli umori del paese. Ora sappiamo che non è più in grado di captare neanche gli umori della sua gente: quella che alla sinistra vuole bene, che dentro la sinistra vive, che nella sinistra ancora spera. Eventuali primarie tra Marini e Rodotà vedrebbero il secondo trionfare con un margine così schiacciante da far sembrare perfino stravagante la candidatura del primo. Non che Marini non sia una persona degna, o un incapace. Nessuno lo sostiene. Ma tutti intendono che il cambiamento tanto invocato dallo stesso Bersani non passa da Berlusconi, no che non ci passa: e invece è proprio dal parlottio con Berlusconi e i suoi che il nome di Marini è sortito. Tutti intendono che Rodotà incarna la politica alta e la sinistra degna. Tutti sanno che Rodotà è stato presidente del Pds. Tutti colgono il vero e proprio colpo di fortuna toccato alla sinistra con l’esito delle “quirinarie” grilline, con la rinuncia di Gabanelli e Strada e il nome di Rodotà che chiede solamente di essere riconosciuto. Tutti, infine, ora intendono che Grillo ha avuto ragione a sfidare il Pd su Rodotà al Colle, già sapendo che quel partito non avrebbe avuto l’estro, la libertà, la forza di accettare. Ieri Grillo ha stravinto. Il Pd ha straperso. E molte persone, chi con il magone, chi schiumando rabbia, si sono chieste come è possibile farsi talmente male.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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