LA REPUBBLICA del 1 giugno 2012 

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Genova sarà governata da una maggioranza di donne, e da un sindaco, Marco Doria, che ha saputo infrangere lo sconsolante maschilismo del potere italiano. In sé è una bella notizia, ma forse arriva tardi. Più della metà dei genovesi non è andata a votare al secondo turno, uno scollamento impressionante in una città dalla storia politica gloriosa. Non è, ovviamente, colpa di Doria, ma ci si domanda se la malattia della politica non sia oramai così avanzata da rendere vani anche i bei gesti, i giusti rimedi, i cambiamenti. Medicine che, se prese per tempo (cinque anni fa? dieci? o meglio ancora venti, quando dopo Tangentopoli pareva che tutto potesse cambiare per il meglio, e tutto tornò come prima?), forse avrebbero guarito i partiti, la politica e il Paese. In questo momento, a Genova come altrove, "l´altra metà del cielo" non sono le donne, sono i cittadini che non sono andati a votare per sconforto, o per rabbia, o per definitivo menefreghismo. È presto per sapere se un governo delle donne, e un sindaco eletto con le primarie e molto indipendente dai partiti, sono qualcosa di ancora percepibile, e apprezzabile, anche dalla metà di Genova che non ne vuole più sapere. O se neppure le belle notizie, ormai, riescono a fare breccia nel disgusto e nel rifiuto.
 
 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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