LA REPUBBLICA del 12 maggio 2011 

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Che squallore il colpo basso della signora Moratti ai danni di Giuliano Pisapia, sferrato quasi fuori tempo massimo così che l´avversario non potesse nemmeno replicare. E che autogol: un´assoluzione piena (caparbiamente voluta anche se il reato era già amnistiato) spacciata per grave colpa, e proprio da parte di chi ha fatto campagna elettorale sotto l´ala protettrice del re delle prescrizioni, delle amnistie, del non-giudizio come regola difensiva. Ci si domanda, ogni volta, perché la destra più potente e votata dell´intera storia italiana non abbia trovato, nell´esercizio del suo potere e dei suoi affari, pacatezza, equilibrio, fiducia in se stessa, giustificando in qualche maniera quell´attributo di "moderata" della quale Moratti si è auto-insignita pochi secondi prima di aggredire il suo avversario come una Santanchè appena più compunta. Una stampa sbraitante, calunniosa, sovreccitata, un leader ormai quasi folle nelle sue quotidiane urla di impunità e di astio contro "i signori della sinistra", un alleato di governo che colleziona ogni giorno volgarità razziste, un candidato che chiama "brigatisti" i giudici, ora anche un sindaco in carica che balbetta accuse mal documentate infiammando una campagna elettorale fin qui quasi civile: sarebbero questi i "moderati"? Il post-comunista Pisapia, al confronto, è un´icona della pacatezza. Se davvero i milanesi volessero un sindaco moderato, vincerebbe a mani basse Pisapia. 

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Autore

Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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