agosto 6 diMichele Serra 0
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La rissa al Colosseo tra centurioni e vigili, con urla in vernacolo e largo impiego di tipi umani da Cinecittà, sembrava una scena ancora inedita di "Roma" di Fellini. Invece era vera, come probabilmente vero è il bisogno che spinge padri di famiglia non più giovani e non più aitanti a travestirsi da antichi romani per rastrellare qualche mancia tra i turisti.
Vedendo omoni travestiti da legionario, con l’elmo di latta basculante, spingersi ed evocare i rispettivi mortacci tra le pietre millenarie e i pini secolari, si intendeva che neppure una faida tra cammellieri al Cairo, o una resa dei conti tra cocaleros in Colombia, avrà mai la stessa strepitosa e direi immortale teatralità. La nostra catastrofe, e in specie quella capitolina, ha questo di bello e questo di brutto: che è irriducibile al fluire dei secoli, un evergreen della commedia umana. Tra mille anni, quando Roma e l’Italia saranno da molte generazioni sotto la dominazione cinese, guardie rosse inutilmente disciplinate tenteranno, senza successo, di liberare il Colosseo dai centurioni discendenti di questi centurioni qui, forse dai loro ologrammi. E li mortacci di ogni epoca – da quelli di Enea a quelli di Alemanno a quelli del futuro governatore cinese Wu – faranno corona al trionfo, ennesimo, di una plebe eterna e indomabile.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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