LA REPUBBLICA del 18 gennaio 2012 

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Un´azienda di Hong Kong ha rinunciato a commercializzare un bambolotto raffigurante Steve Jobs. È interessante sapere che la decisione, sollecitata dalla famiglia Jobs, è stata presa per pura buona volontà. Nessuna legge impediva di commercializzare quel gadget, perché non faceva il verso a un marchio commerciale, ma a un essere umano. È una regola che chi ha diretto un giornale di satira, come il sottoscritto, conosce bene:
l´onorabilità degli esseri umani conta assai meno dell´onorabilità dei marchi e delle merci. Puoi prendere un uomo e farne uno zimbello, o un fantoccio, o un pupazzo da luna-park. Ma il marchio è sacro. Il marchio è il solo totem davanti al quale i contemporanei si inginocchiano, reverenti e atterriti. Sono abbastanza affezionato (più per pigrizia che per convinzione) alla nostra civiltà. Ma se penso su quali presupposti si fonda, capisco che la sua catastrofica fine non può che essere alle porte. Un mondo che antepone il potere aziendale alla dignità umana è – scusate il gergo da bar, ma è per capirsi – un mondo di merda. Lo è indipendentemente dal nostro potere di cambiarlo, o al contrario dalla nostra impossibilità di farlo. Lo è in assoluto. Lo è in purezza. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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