Nell´orribile declino leghista sconcerta la rassegnata, quasi bonaria comprensione che dirigenti e "base" riservano al vecchio capo, che pure è
l´evidente artefice del clan avido e rozzo che usava le casse del partito per i propri comodi. Si tende a dire che è la fede popolare a impedire certe rese dei conti, ma è vero fino a un certo punto. Ho viva memoria della vergogna, dell´ira, delle assemblee tumultuose e certo non reticenti nelle quali la base comunista, ai tempi di Tangentopoli, accusava i suoi capi di essersi fatti coinvolgere in quel sistema di illegalità. Non era meno appassionata, quella base, e neanche meno devota alle gerarchie di partito. Solo che anteponeva a tutto, e a tutti, un interesse collettivo al quale le persone, compresi i capi, erano sottoposti. Non così, evidentemente, i leghisti, ai quali la struttura dispotica e familista del loro movimento non è mai parsa, fin qui, degna di dibattito (quale dibattito, poi, in un partito che ha fatto il suo ultimo congresso dieci anni fa?). Da chi ha ingoiato senza fiatare quell´assetto ducesco del partito, quella coincidenza (folle) tra Capo e Destino, non ci si può aspettare, oggi, una reazione sana. Molto probabile che la Lega segua Bossi nella sua tomba politica. Se lo saranno meritato entrambi.
l´evidente artefice del clan avido e rozzo che usava le casse del partito per i propri comodi. Si tende a dire che è la fede popolare a impedire certe rese dei conti, ma è vero fino a un certo punto. Ho viva memoria della vergogna, dell´ira, delle assemblee tumultuose e certo non reticenti nelle quali la base comunista, ai tempi di Tangentopoli, accusava i suoi capi di essersi fatti coinvolgere in quel sistema di illegalità. Non era meno appassionata, quella base, e neanche meno devota alle gerarchie di partito. Solo che anteponeva a tutto, e a tutti, un interesse collettivo al quale le persone, compresi i capi, erano sottoposti. Non così, evidentemente, i leghisti, ai quali la struttura dispotica e familista del loro movimento non è mai parsa, fin qui, degna di dibattito (quale dibattito, poi, in un partito che ha fatto il suo ultimo congresso dieci anni fa?). Da chi ha ingoiato senza fiatare quell´assetto ducesco del partito, quella coincidenza (folle) tra Capo e Destino, non ci si può aspettare, oggi, una reazione sana. Molto probabile che la Lega segua Bossi nella sua tomba politica. Se lo saranno meritato entrambi.