agosto 6 diMichele Serra 0
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Mi chiedo che cosa può avere pensato un ragazzo di vent´anni udendo l´onorevole Cicchitto, l´altra sera da Santoro, che spiegava gli ultimi vent´anni di storia italiana come una specie di regolamento di conti tra inquisiti e inquisitori. Una coda interminabile di Tangentopoli (1992), con il berlusconismo eletto a riorganizzazione vittoriosa dei partiti democratici distrutti dall´infame golpe Pci-magistratura. Il ragazzo di vent´anni si sarà chiesto, intanto, perché il suo presente e il suo futuro sono sotto sequestro, da quando è nato, a causa di un gruppo di rissanti, ormai tutti con i capelli bianchi, che ingombrano tutta intera la scena italiana per regolare i loro conti personali di vent´anni fa. Poi si sarà chiesto come mai un uomo di potere (una lunga vita di potere) parli con lo spirito di vendetta dello sconfitto, e con l´animosità della vittima, pur avendo stravinto, lui e i suoi amici, il lungo derby contro la "giustizia liberticida". Si consoli, il ragazzo di vent´anni: neanche io, che nel ´92 ero già adulto da un pezzo, conosco la risposta a queste due domande. So solo che un pezzo rilevante del potere italiano – quello che è arrivato a Berlusconi via Craxi, anzi meglio, quello che ha dato l´abbrivio a Berlusconi grazie a Craxi – neppure concepisce che esistano ragioni e torti più consistenti e più urgenti ai quali riconsegnare la scena.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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