LA REPUBBLICA del 2 marzo 2013 

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Si riparla, per il povero Berlusconi, di un’uscita di scena “da Caimano”, aizzando la folla dai gradini di uno dei tanti palazzi di Giustizia che è costretto a frequentare. C’è però una clamorosa novità che neanche Nanni Moretti e i suoi sceneggiatori potevano prevedere: che la drammatica scena possa svolgersi in secondo piano, e quasi in ombra, e boati e bagliori ci arrivino come un’eco lontana (lontana nello spazio e nel tempo). Lui non è più al centro della scena: abbiamo ben altro a cui pensare. E le sue sorti personali – alle quali parevano appese come un trascurabile accessorio anche le nostre — non sono più decisive, se non per lui. Perfino il colpo di maglio giudiziario che gli arriva non dalla “comunista” procura milanese, ma dalla imprevista Napoli, con la terribile accusa di avere comperato e corrotto un senatore, arriva attutito all’opinione pubblica. Come qualcosa che cade in un recipiente già troppo colmo. Come l’ennesima puntata di un serial che non è più di moda, e sta perdendo progressivamente, spettatore dopo spettatore, tutto il suo pubblico. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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