LA REPUBBLICA del 23 settembre 2011 

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Ieri ben tre amici (autorevoli) mi hanno detto: sento che siamo sull´orlo della catastrofe. Italiana e mondiale. Non essendo scaramantico, non avevo scongiuri da fare. A meno che sia, a suo modo, uno scongiuro il piccolo gioco mentale che da qualche mese, e forse da qualche anno, si innesca ogni volta che qualcuno mi dice: arriva la catastrofe. Il gioco è questo. La catastrofe è arrivata. Devo decidere a cosa rinunciare, che cosa tenere. Casa, vestiti, mezzi di locomozione, consumi culturali, elettronica, vacanze, viaggi, oggetti, abitudini. Un inventario ingombrante, che già a pensarlo suggerirebbe di alleggerirsi. Ma quando si tratta di scegliere – questo sì, questo no – non ne sono capace, o cambio idea ogni volta. Tra le tante cose che possediamo, non possediamo più una gerarchia dell´avere, e il necessario e il superfluo costituiscono un inestricabile groviglio. Troverei rasserenante – in caso di catastrofe – avere già pronta la mia valigia di sopravvivenza: salvando quella dal crollo, potrei ritentare la sorte. Ma se uno, per la sopravvivenza, ha bisogno di (almeno) un container, vuol dire che è zavorrato. Paralizzato. Ostaggio dei suoi bisogni. Provate anche voi a fare quel gioco. Magari imparate a conoscervi meglio. Magari – quando la catastrofe arriverà davvero – sarete abbastanza leggeri da tentare la fuga. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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