August 6 by Michele Serra 0
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Con allegra perfidia, i due sindacalisti della Fiom Landini e Airaudo hanno sollecitato il governo a pretendere, per i ministeri, "auto italiane". Ben sapendo che, Maserati a parte, ben poco di ministeriale viene prodotto dalla Fiat da molti anni, e l´intera classe politica nazionale sarebbe dunque costretta a girare in Panda (o in Vespa, molto chic ma scomodo in inverno). Qualunque cosa si pensi di Marchionne e della complicata vertenza Fiat, questo è un punto decisivo: se Fiat è ancora una fabbrica di automobili, dove sono le nuove automobili? La mancanza, dopo il remake della Cinquecento, di nuovi modelli in grado di segnare il costume italiano (come Fiat ha fatto per quasi un secolo) è la prova provata di una fuga degli investimenti dalla fabbrica ad altri lidi, dal prodotto all´economia immateriale. Un ammainabandiera che rischia di far languire quel tanto o quel poco di tifo nazionalista che ancora si raccoglie attorno al glorioso marchio, e rende non solo plausibile, ma del tutto ragionevole la domanda del sindacato: scusate, ma dov´è il piano industriale? La speranza (paradossale) è che il mercato finanziario vada perfino peggio del mercato dell´auto, riportando in fabbrica almeno gli spiccioli…
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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