Michael Jackson faceva sterilizzare tutto, uomini e cose, per il terrore di essere contaminato. Madonna fa sterilizzare i suoi camerini, appena dopo averli abbandonati, perché ha il terrore che qualcuno rubi il suo prezioso Dna (un capello? un’unghia? saliva sul bicchiere? prelievo delle sacre acque di cesso dove milady ha fatto pipì? E se il ladro di Dna si sbaglia e preleva il pelo di un body-guard, o la forfora di una parrucchiera? E nascono cloni di body-guard, o di parrucchiera, convinti per tutta la vita di essere Madonnini e Madonnine?). È proprio vero che il successo non fa bene, espone gli esseri umani a paranoie, vizi, manie di grandezza che ne storcono l’anima fino a renderla parodia. Il famoso “ma andate a lavorare”, che ha una indubbia carica di meschinità, è però in qualche caso salvifico come il pernacchio che disarciona il vanaglorioso, sgonfia il pallone gonfiato. C’è un principio di realtà che è anche principio di umanità, relativizza i trionfi, riavvicina al suolo, soprattutto aiuta a non diventare troppo ridicoli. Queste star americane sterilizzatrici, salutiste, sempre con stuoli di avvocati e dottori incaricati di tutelarle dal mondo, tra le personificazioni del ridicolo sono tra le più imperdonabili perché tra le più evitabili.