LA REPUBBLICA del 26 luglio 2012 

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Che i quaranta milioni di “prestito infruttuoso” versati da Berlusconi a Dell’Utri siano frutto di ricatto o di semplice benevolenza, è certamente cosa della massima importanza per la Procura di Palermo. Ma a me, e spero a qualche altro patetico moralista, la cifra pare oscena a prescindere. Non solo un operaio, neanche un professionista di successo si mette in tasca, in una intera vita, una cifra così smisuratamente superiore al valore del lavoro umano. No, il denaro non è lo sterco del demonio; ma è la misura del lavoro, del sudore e del talento, di quanto ognuno di noi sa e può fare per rendersi utile alla società. Perfino la munifica paga corrisposta alle ragazzuole di corte ha una qualche attinenza col lavoro, specialmente con il sudore. Ma quaranta milioni a un senatore della Repubblica, già lautamente stipendiato, già comodamente sistemato nei piani alti della società, come si giustificano? Quaranta milioni di “prestito infruttuoso”, se anche dovessero corrispondere a una regalia volontaria, sono la bestemmia di due asociali contro gli umili e gli onesti, ovviamente compresi gli sciagurati umili e i malaccorti onesti che hanno dato il loro voto a gente di questa risma. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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