LA REPUBBLICA del 27 settembre 2011 

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Dalla tangente sui vecchietti (Mario Chiesa) al pizzo sulla pappa dei bambini delle materne (Parma, 2011) sono passati vent´anni. È come un cerchio che si chiude, e chiudendosi ci riporta al punto di partenza. Molti italiani possono lamentare l´inutilità del tempo trascorso: ci ritroviamo, una generazione dopo, a fare le stesse precise considerazioni sul tradimento etico di una classe dirigente e sulle fragilissime fondamenta della morale pubblica.
Ma per altri italiani (molti, forse moltissimi) questi vent´anni non sono affatto passati invano. Grazie alla progressiva sconfitta del cosiddetto "giustizialismo" (il solo affermarsi di quella parola segna la netta vittoria culturale degli immoralisti al potere), e allo sdoganamento politico-culturale dell´ambizione privata come giustificazione di qualunque furbata o porcheria o sopraffazione, sono diventati ricchi. Hanno fatto strada, strappato appalti, conquistato amicizie. Si sono sentiti finalmente liberi di dare gomitate, di essere sleali, di vivere "da leoni e non da pecore" come da folgorante sintesi di una delle fidanzatine del Sire. Rispetto a vent´anni fa, il ceto dei furbi e degli sgomitanti non è solo materialmente più vasto e radicato. È, soprattutto, più cosciente della propria nuova centralità politica e del proprio diritto (sì, diritto) di farsi largo con ogni mezzo. Bastò una procura, vent´anni fa, per ribaltare l´Italia. Non ne basterebbero cento, oggi, per ridarle fiato.
 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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