LA REPUBBLICA del 3 maggio 2012 

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Morire in un locale che si chiama Bolgia per colpa di una pillola che si chiama ecstasy. La tragedia è vera, vittima un povero ragazzo bergamasco di neanche vent´anni. Ma l´involucro è una turpe parodia. Quella parodia del dionisiaco che è fiorita attorno al mercato delle droghe e della sedicente "trasgressione". Un avvelenamento/stordimento di massa spacciato per "estasi", un capannone tra i capannoni che si finge "bolgia" per dare alle greggi di ragazzini conformisti e ubriachi l´illusione di commettere chissà quali eccessi, di vivere chissà quali notti. Ma l´estasi vera, quella dei grandi mistici, dei grandi alpinisti, dei grandi poeti, perfino dei grandi perversi, costa qualcosa di più dei pochi euro richiesti per questo accalcarsi da stupidi, ingannare il tempo all´ingrosso e magari morire da ingannati. L´estasi vera costa fatica e pensiero, costa – soprattutto – diversità e fuga, lontananza e solitudine. Dice un sondaggio che un terzo degli italiani prevede, in tempi brevi, una "rivoluzione", ma quel terzo di italiani si sbaglia. Nessuna rivoluzione può nascere, mai più, se non dalla rivolta contro le (tante) droghe di massa: chimiche, alimentari, economiche, culturali, psicologiche. Aveva già detto tutto Caparezza: "Sono uscito dal tunnel del divertimento". Sarebbe il primo passo per la libertà, che è perfino più della rivoluzione. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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