LA REPUBBLICA del 4 luglio 2012 

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Un senatore che si chiama Bodega è stato molto sbertucciato sul web perché ha sbagliato un congiuntivo parlando a Palazzo Madama. Non si vede dove stia la notizia: questa legislatura è ricca di onorevoli (specie leghisti e dipietristi) che hanno problemi già con l’indicativo, non si può pretendere che padroneggino addirittura il congiuntivo. Piuttosto, si è avuto modo di sapere, a margine del discorso di Bodega, che costui, eletto nella Lega, oggi fa parte di un raggruppamento politico che si chiama, ve lo giuro, Siamo Gente Comune. (Il solo precedente politico noto è “Semo gente de borgata” dei Vianella). Immagino che questa gioiosa rivendicazione di ordinarietà, nelle intenzioni del Bodega e dei suoi compagni di strada, giustifichi e anzi rivendichi un parlato molto spiccio: è gente che lavora, non ha mica tempo da perdere con quel tipico espediente da radicalchic che è il congiuntivo. Il problema è che la gente comune, proprio perché sa quanto sia faticoso e importante esprimersi bene, si è via via affidata, nei secoli, a tribuni dall’oratoria trascinante, leader di alto profilo intellettuale, oratori in grado di affrontare alla pari i rappresentanti delle classi privilegiate. In sintesi: perché la gente comune, con tutti gli svantaggi che ha, dovrebbe anche farsi rappresentare in Parlamento dal senatore Bodega? 

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