agosto 6 diMichele Serra 0
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Dice il luogo comune che solo nei momenti di crisi gli italiani sanno dare il meglio. Se ne deduce che no, non siamo in crisi, visto che è il peggio quello che ciascuno continua a esibire. Berlusconi, da quando è sotto processo per storie di prostituzione, sciorina compulsivamente una serie di barzellette sconce, retrocedendo dal suo trend abituale (l´avanspettacolo) a un gradino sotto (coscritti in visita di leva). La Lega, alla quale il 17 marzo non ha insegnato nulla, presenta un progetto di legge sugli "eserciti regionali" che è la malacopia arrogante di precedenti sortite su ronde, "battaglioni padani" e affini. E un suo senatore, tale Stiffoni, recita a Radio 24 un rosario di banalità razziste che sta facendo il giro del web. L´opposizione, dalla quale si attende disperatamente un segno solenne e innovativo di unità, è una galassia destrutturata di alleanze impossibili e di progettini fantasiosi, con quattro "nuovi centri" (Fini, Rutelli, Casini, forse Montezemolo e avanti il prossimo) e una sinistra spaccata al suo interno come e più di prima, con leader nuovi e vecchi che antepongono la disistima reciproca e la lotta intestina a qualunque possibile bene comune. E dunque, non c´è niente da preoccuparsi. Fossimo davvero in crisi, l´ignobile e il rissoso muterebbero in nobile e pensoso. Quando il premier riuscirà a partecipare a una riunione senza sghignazzare su culi e tette, vorrà dire che siamo entrati ufficialmente in crisi.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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