LA REPUBBLICA del 7 febbraio 2012 

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Zapping casuale (e fulminante) domenica sera. Su Raitre, Gherardo Colombo sostiene che il vero problema del nostro Paese non è giudiziario, è culturale: la maggioranza degli italiani non capisce a che cosa servono le regole, e fino a che non lo capirà anche il più equo dei sistemi giudiziari potrà fare ben poco. Su Raidue, in quel preciso momento, Fabio Capello, uno dei più stimati allenatori italiani, a domanda risponde che Luciano Moggi è stato un eccellente dirigente sportivo (il giovane Andrea Agnelli, pochi giorni prima, aveva detto: il migliore di tutti). Neanche mezza parola sul processo per frode sportiva, sulle schede telefoniche estere regalate agli arbitri, sull´intera, complicata ma ineludibile vicenda che chiamiamo Calciopoli. Capello ha risposto, indirettamente, a Gherardo Colombo. Confermandone la tesi. Moggi è stato "il migliore di tutti" perché ha vinto moltissimo, non importa con quali mezzi, né trasmettendo quali valori al suo gruppo di lavoro. Le ombre etiche e le macchie giudiziarie sono considerate irrilevanti perché irrilevante, in fin dei conti, è il rispetto delle regole. Per molti italiani, anche di livello (Capello lo è), le regole sono considerate, in fondo, l´ultima risorsa dei deboli e degli invidiosi. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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