Non tutti i party dell´amico Putin rappresentano, per l´amico Silvio, un obbligo istituzionale. È dunque per puro spirito di abnegazione che il nostro premier non ne diserta uno. Ieri è volato a Mosca per la festa di compleanno del collega oligarca, e non c´è impedimento che regga: guerra mondiale, invasione marziana, meteorite in arrivo su Roma, a fare quattro salti da Putin si va sempre e comunque. Su quella linea aerea l´amico Silvio ha trascorso buona parte dei suoi numerosi mandati di governo, con qualche deviazione bielorussa e altre rapide visite a tirannidi minori ma molto pittoresche, con affari proficui da concludere sdraiati su pelli d´orso, mentre danzatrici circasse (tiro a indovinare) intrecciano vorticose coreografie. Insieme a tante altre cose, la passione orientalista di questo liberale da barzelletta è diventata un dato di fatto incontestabile: e difatti incontestato. Ci siamo abituati a considerare naturale, anzi ovvio, che Berlusconi faccia rotta quasi sempre verso Est, laddove sorge il sole e partono i gasdotti, e stringa fantastiche partnership con satrapi e dittatori assortiti. Manca – per adesso – un condottiero a cavallo, ma chissà che entro la fine della legislatura non entri in scena anche lui.