Il fenomeno dei giornalisti tifosi è troppo patetico perché io vi ammorbi con la mia opinione sulla controversa "terza stella" della Juventus. Mi limito a un´osservazione strettamente tecnica, temo inoppugnabile. La Juventus ha tutto il diritto di ritenersi vittima di una sentenza sbagliata e cucirsi sulle maglie la terza stella. Ma un secondo dopo, la Federazione italiana gioco calcio dovrebbe dichiararsi sciolta, perché il suo operato e quello della giustizia sportiva sono ritenuti carta straccia, e giudicati nulli, da una delle società più autorevoli e note del calcio italiano. Terze vie non ce ne sono, perfino in un Paese di ipocrisie e di pateracchi. Perché attribuirsi due scudetti revocati per frode sportiva non è solo un gesto di "orgoglio ritrovato", come pensa abbastanza puerilmente il presidente Andrea Agnelli. È, a tutti gli effetti, un gesto che sconquassa dalle fondamenta le istituzioni del calcio, le sconfessa, le rifiuta. È un durissimo chiamarsi fuori dal mondo in cui si opera e dalle sue regole. Nella vita, ovviamente, ci si può anche ribellare. Quello che non si può fare è credere che ci si possa ribellare al modico prezzo di qualche titolo di giornale, e cavarsela temperando le polemiche con un paio di interviste diplomatiche.