LA REPUBBLICA del 2 giugno 2011  

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Tra le varie stravaganze post-elettorali, fa spicco quella uscita di bocca a Formigoni che, papale papale, propone Berlusconi al Quirinale così da liberare il posto di leader del centrodestra a un altro, magari lui stesso. Che un cattolico candidi al Colle l´uomo del Bunga Bunga è già una stupefacente assurdità sul piano etico: ma questi sono conti che Formigoni farà con se stesso, ammesso che conservi l´abitudine di farli. Perfino peggiore è il giudizio politico che il governatore di Lombardia si attira, alla luce del fatto che per quella carica sono richiesti alto profilo istituzionale (quanto ne basta per presiedere anche il Consiglio superiore della magistratura), moderazione nei comportamenti e nelle esternazioni verbali, e una statura politica tale da potersi sollevare al di sopra delle fazioni. Nessuna di queste virtù è in dotazione all´uomo di Arcore, che per giunta è appena sortito da una rovinosa sconfitta politica imputabile proprio a quei difetti di faziosità, insofferenza alle regole, smodatezza di toni e di pensiero che lo rendono palesemente inabile al Colle. Come diavolo si fa, dunque, e proprio in questi giorni, a disegnare un percorso politico che vede Berlusconi al Quirinale? Per formulare un´assurdità del genere, si deve essere più ciechi o più arroganti? Sarà stato informato, il governatore Formigoni, dell´esito delle elezioni?
 
  

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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