agosto 6 diMichele Serra 0
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Se esistesse un Emilio Fede di sinistra, direbbe che Emilio Fede quello vero, con il suo pistolotto sprezzante su Roberto Saviano, ha espresso, su Saviano, un’ opinione molto simile a quella dei Casalesi. (Lo farebbe, però, storpiando il nome di Emilio Fede, perché storpiare apposta il nome di chi si odia è una delle forme retoriche preferite da Fede quello vero, che ai suoi nemici, e ai nemici del suo padrone, non riconosce neppure il diritto di avere un nome degno di essere detto). Fortunatamente un Fede di sinistra non esiste: è uno dei pochi privilegi che le rimangono, alla povera sinistra italiana. E dunque, conoscendo le profonde differenze di ruolo, di pensiero e di vita tra Fede e i Casalesi, ciò che va detto è altro, e forse, purtroppo, è ancora più grave. L’ idea che Saviano sia un vanitoso o un furbo che mette a frutto il suo successo editoriale giocando a fare l’ eroe è piuttosto diffusa negli strati meno pensosi e meno avveduti dell’ opinione pubblica. E’ un’ idea meschina e bugiarda (Saviano darebbe qualunque cosa, oggi, per riavere la vita decente che spetta a un ragazzo di trent’ anni, reo di scrittura e di niente altro, cittadino italiano e non suddito di una tirannia tribale africana), ma appartiene all’ indecente spirito servile di un Paese zeppo di morti alla ragione. Fede non ha fatto che raccoglierla da terra, e mostrarla alle telecamere.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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