L’autore è l’anello di congiunzione tra l’uomo e il versamento Siae.
Esiste però un luogo fatato in cui il portafoglio s’acquieta, i gomiti si smussano, il neurone riposa felice in un contesto di delicata armonia.
Esso è Società per Autori.
E’ qui che il mestiere più antico del mondo si fa libera associazione di intuiti.
E’ qui che l’officina del pensiero emette un clangore compatto ma inconfondibile, originale, persino profumato.
E’ qui che le sbarre arrugginite della televisione, della radio, della rete, si piegano alle sinapsi generando un organismo vivo che pulsa al suono dell’ingegno. Una sorta di Gaia della creatività. Una Pangea in cui le derive dei singoli generano continenti inesplorati e generosi.
Esso è il Walhalla.
Esso è l’Eden.
Esso è il bar puzzolente in cui Bukowski scriveva di sé, del mondo, delle miserie e delle gioie del mondo.
Ciao, sono Luca. Sono in Spa da dieci anni.
E non mi drogo da almeno dieci minuti.
Nove.
Otto.
Sette.
Sei.
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno.
Passa.