agosto 6 diMichele Serra 0
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Se fossi stato a San Vittore 42 giorni per poi essere riconosciuto innocente, avrei anche io le mie ragioni di rancore nei confronti della magistratura, come questo signor Lassini che ha tappezzato Milano con quegli osceni manifesti che apparentano giudici e brigatisti. La vera sfortuna di Lassini è non avere trovato sulla sua strada una comunità politica che lo aiuti a tenere a freno i suoi impulsi. Al contrario, nel Pdl (e nelle parole del suo leader) ha trovato terreno fertile per la sua deriva. I partiti di massa, una volta, servivano a stemperare e governare le pulsioni di pancia, a moderare i termini, a suggerire (e a volte costringere) di anteporre l´interesse collettivo al proprio ombelico. Una delle più incresciose e gravi circostanze che ci fanno vivere (tutti) così male è che il partito di maggioranza relativa, che sulla carta rappresenta i moderati di centrodestra, è un partito estremista, vociante, radicalmente conflittuale, specchio del suo leader che incarna ogni lacerazione ideologica, ogni conflitto istituzionale. Gli appelli alla temperanza, all´abbandono dello spirito di fazione, suonano del tutto irrealistici in un Paese dove l´intemperanza e la faziosità sono, purtroppo, al governo. E dove il sindaco di Milano, a quanto pare, non è in grado di ricondurre alla ragione un suo candidato fuori di testa. L´estremismo, qui e ora, non è più un problema periferico. È una malattia che riguarda il centro della politica, e il cuore del potere.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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