agosto 6 diMichele Serra 0
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Il pazzesco pestaggio dei due carabinieri in Toscana innesca l´inevitabile, angoscioso dibattito sulle "responsabilità degli adulti". Genitori sconvolti, autorità sbigottite, e chiunque abbia un figlio di quell´età che si chiede quanto lo conosce, e se davvero lo conosce. Tutto dolorosamente giusto, ma forse manca, e manca da troppo tempo, anche un bel dibattito sulle responsabilità dei ragazzi. La responsabilità è un peso dell´individuo: di ogni singolo individuo. Ambiente, società, educazione, modelli di comportamento hanno il loro peso, ma a guidare i pensieri, la testa, le mani è ciascun essere umano. Né la migliore società né il miglior genitore né la migliore scuola possono governare fino in fondo le azioni di un ragazzo e determinarne il destino. Forse gli adulti dovrebbero parlare meno delle loro responsabilità, e di più delle responsabilità dei loro figli. Riusciamo a essere invadenti perfino rispetto alla colpa e al dolore, parliamo dei figli come fossero sacchi vuoti che solo le nostre virtù e i nostri vizi possono riempire. Ci rimproveriamo di "parlare poco ai figli", ma i nostri genitori con noi parlavano anche meno. Era scontato che toccasse a noi (a scuola, con gli amici, poi nel lavoro) essere ciò che eravamo, diventare ciò che eravamo capaci (o no) di diventare. Anche per questo, forse, siamo diventati adulti più in fretta. In grado di affrontare una ramanzina dei carabinieri senza uscire di senno.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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