agosto 6 diMichele Serra 0
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"Ebreo comunista miliardario" scrive su Facebook, a proposito di Roberto Benigni, un uomo di punta del Pdl calabrese, assessore all´Urbanistica del capoluogo, avvocato, ex coordinatore di An, insomma a tutti gli effetti un esponente della classe dirigente del primo partito italiano. Il trittico di epiteti ha due aspetti rilevanti, e tipici. Il primo è che (ovviamente) non sono epiteti, ma lo diventano nella cultura paranoica di una destra ammalata di ignoranza e di paura. Il secondo è che al classico abbinamento "ebreo e comunista" (due gruppi di esseri umani che hanno potuto frequentarsi soprattutto nei lager nazisti, insieme agli zingari e agli omosessuali), si aggiunge "miliardario" perché l´ingrediente populista, non nuovo ma assai potenziato nel ventennio berlusconiano, si nutre di un odio indeterminato e pregiudiziale per ogni genere di élite. Agli artisti di successo capita di guadagnare bene. Se sono di destra, la circostanza è considerata congrua e perdonabile. Se di sinistra, un turpe scandalo. Un recente paginone del "Giornale" contro Roberto Vecchioni gli rinfacciava fino all´ossessione, fino al tic nervoso, dieci volte, cento volte, di essere "ricco", "lautamente pagato", "attaccato ai soldi". "Ebreo" non gli veniva imputato. Forse una dimenticanza.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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