agosto 6 diMichele Serra 0
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Bravo il capitano del Milan Albertini (e chi lo ha assistito nella scelta) che ha fatto uscire la squadra dal campo di Busto Arsizio per reagire ai cori razzisti di un gruppo di tifosi. Era solo un’amichevole, ma può diventare una partita storica se l’esempio del Milan dovesse costituire un precedente, di qui in avanti. Con un corollario, però. Indispensabile. La gente di Busto Arsizio (istituzioni, società sportiva, tifosi civili) deve prendere uno per uno i razzisti di curva e denunciarli, o quantomeno spiegargli a muso duro che sono dei mascalzoni nocivi: perché è la comunità cittadina, per prima, ad avere subito un danno di immagine e anche un danno di sostanza (l’interruzione della partita). Le curve ultras vivono di un finto campanilismo che è, in realtà, puro parassitismo. Stanno alla città come la cosca sta al quartiere: ne succhiano il sangue e lo trasformano in veleno. Della città sono nemiche, ne usurpano il nome e gli spazi per il loro miserabile gioco di ruolo. Perfino il sindaco di Busto Arsizio, che ieri è sembrato parecchio confuso nel giudicare l’accaduto, è in grado di recuperare raziocinio e decenza affrontando i razzisti come vanno affrontati: chiamandoli per nome, e isolandoli.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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