agosto 6 diMichele Serra 0
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Giovanardi che polemizza con Madonna è pura surrealtà, anche perché Madonna non lo saprà mai. Equivale a "Fanfani attacca i Beatles", per i meno anziani propongo "Cota maledice Hollywood". Si ride. Ma è una risata breve, perché un secondo dopo ci sovviene che, partita Madonna, Giovanardi rimane qui con noi, è lui il nostro convivente, lui l´espressione corrente del pensiero piccino che ci fa piccini, sempre più piccini di fronte al mondo. Gli italiani che viaggiano tornano con le mani nei capelli per gli sfottò, le allusioni sessuali, gli sguardi di compatimento. Il capo di Giovanardi è una celebrità planetaria nel campo del gallismo da barzelletta, le sue camicie di seta nera e il suo cerone ne fanno una star dell´avanspettacolo, anche se con quarant´anni di ritardo. Giovanardi ha perfettamente ragione, in questo senso, a rimproverare Madonna perché "la sua cultura non è quella della famiglia". Nella "cultura della famiglia" dell´Italietta di Giovanardi, il padre di famiglia e il puttaniere sono figure tranquillamente coesistenti, spesso coincidenti, ma l´omosessuale non può ereditare dal suo compagno di una vita, né assisterlo in ospedale. Finché quella cultura non sarà morta e sepolta l´Italia sarà eternamente bigotta e, quel che è peggio, eternamente volgare e violenta con una moltitudine di esseri umani.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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