agosto 6 diMichele Serra 0
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"La più colossale banca dati che il mondo abbia mai visto": così Vittorio Zucconi, ieri su questo giornale, definiva Facebook, aiutando anche i poco esperti in materia (per esempio me) a capire la favolosa quotazione in Borsa della società del giovane Zuckerberg. Zucconi calcola anche il valore commerciale di ciascuno degli ottocento milioni di abitanti di Facebook: dieci centesimi. Spiccioli che il social network ha saputo assemblare fino a farne una montagna d´oro, trasformando una moltitudine di singoli consumatori in un immane corpus transnazionale. Un archivio dei gusti umani consultabile da chiunque voglia farne commercio. Niente di illegale, è evidente, e neanche niente di subdolo: chi apre porte e finestre di casa sua in rete, sa bene di rendersi visibile non solo ad amichetti e amichette ciarlieri, ma anche alla più pervasiva e capillare rete commerciale della storia. Ma se questo gregge smisurato di umani, venduto e comperato all´ingrosso ogni millesimo di secondo, dovesse rendersi conto del pluslvalore che produce, e che gli viene oggettivamente estorto; e trovasse i modi e i mezzi per rivendicare per sé almeno parte dei miliardi lucrati sulla sua visibilità: beh, al confronto anche la rivoluzione proletaria sarebbe una barzelletta. E il mondo tremerebbe dalle fondamenta.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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