agosto 6 diMichele Serra 0
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C’è una tipologia di trasmissioni tivù e radio che funziona così: si piazza una telecamera e/o un microfono sotto il naso di un personaggio pubblico (meglio se un politico) nella speranza che dica una puttanata. Poi la si manda in onda come un trofeo. Il giorno dopo tutti i giornali, su quella puttanata, aprono un accanito dibattito, mettendo le ali tanto alla puttanata quanto alla trasmissione che l’ha diffusa. Il caso più recente è quello di Daniela Santanché, che su Radio 24 ha paragonato Nicole Minetti a Nilde Iotti (è come paragonare le sorelle Lecciso a Madame de Staël). Con susseguente, inutile spreco di reazioni indignate, chiarimenti, approfondimenti. Ora: fare da ricettori, anzi da ricettatori di puttanate, specialmente in questo paese, è un gioco da ragazzi. Tra l’onorevole ignorante che non sa in che anno siamo, il nazista che odia gli ebrei, la velina che straparla di economia (e con Scilipoti Borghezio e Santanché comunque utilizzabili come jolly) c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il difficile sarebbe usare telecamera e microfono per scovare chi dice cose intelligenti, utili o – addirittura – belle. Ma si farebbe molta fatica (toccherebbe lavorare), e il giorno dopo quasi nessun giornale se ne occuperebbe.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)
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