L’ESPRESSO del 11 febbraio 2011
E ora, un bel dazio comunale
Il federalismo costruito con una cascata di imposte locali apre la strada alla fantasia degli amministratori. Si prevedono tariffe doganali tra Lecco e Treviglio e una tassa sbrisolona per la tutela della lingua cimbra
Imu Qual è la differenza tra l’Ici, che era appena stata abolita, e l’Imu? Lo ha spiegato, con la consueta chiarezza, il ministro Tremonti: "L’Ici era una tassa comunale sulla casa, l’Imu invece è un’imposta comunale sulla casa". L’Imu (acronimo di Ici Mutata) servirà ai sindaci per pagarsi il viaggio a Roma, dove mettersi in coda con la mano tesa davanti al ministero delle Finanze per chiedere soldi per gli stipendi dei dipendenti comunali.
Tassa di soggiorno Perché tassare solo le abitazioni, e non anche gli abitanti? Entra in vigore una nuova tassa di soggiorno. Per garantirne l’equità, sarà proporzionale all’ingombro di ogni cittadino, che deve consegnare al geometra comunale una planigrafia dettagliata del proprio corpo, con numero di scarpe, giro-vita, peso e altezza. Su suggerimento del presidente del Consiglio, le tette saranno considerate superficie accessoria.
Tassa sui rifiuti È stato approvato un emendamento dell’onorevole Bragagnon (Lega Nord) secondo il quale non è corretto che la tassa sui rifiuti venga pagata in blocco nel solo Comune di residenza, sottraendo risorse ad altri Comuni che quei rifiuti hanno contribuito a produrre. Per dimostrare la validità della sua tesi, Bragagnon ha rovesciato sul tavolo della commissione Finanze il suo sacchetto della pattumiera, contenente croste di fontina valdostana, gusci di vongole adriatiche, un femore intero di chianina, torsoli di mela del Trentino e due preservativi cinesi. D’ora in poi ogni famiglia dovrà radunare i rifiuti a seconda della provenienza, pesarli, compilare l’apposito modulo ("Autocertificazione dei rifiuti federali") pagando in proporzione a ciascuna località d’origine una quota dell’imposta oppure, a scelta, riportando ogni rifiuto nel cassonetto della città di provenienza.
Dazio La grande quantità di pese pubbliche inutilizzate ha dato l’idea al senatore Bragagnin (Lega Nord) di reintrodurre il dazio comunale, provinciale e regionale, fonte preziosa di sostentamento per gli enti locali. In una prova simulata, trasportare un furgone di legna da ardere da Verona a Mantova consente di effettuare ben sedici soste in altrettante pese pubbliche, pagando altrettanti modesti dazi a un doganiere in costume tradizionale (giustacuore, cappello piumato, spadino e fiasca di vino alla cintura). Bragagnin ha chiesto e ottenuto che ogni pesa pubblica, insieme al bigliettino recante il peso del carico, dia in omaggio un simpatico cartiglio con un proverbio dialettale.
Tassa Sbrisolona È un’iniziativa del deputato leghista Bragagnel, molto popolare alla Camera per i suoi pittoreschi interventi in difesa della minoranza cimbra, effettuati con l’elmo cornuto e bevendo sorsate di grappa da un otre di stomaco di capra. La comunità cimbra è composta dallo stesso Bragagnel e dal cognato. Si tratta di limare da ciascuna delle trentadue imposte locali qualche centesimo, metterli tutti insieme e formare una unica torta fiscale, destinandola alla salvaguardia della lingua cimbra. Secondo gli studiosi il cimbro va tutelato perché è l’unica lingua al mondo che consta di una sola parola (Uga!), che assume significati diversi a seconda del tono e del volume.
Correttivi Le strumentali proteste dell’opposizione per il preoccupante aumento delle imposte federali sono state facilmente disinnescate dal vicepresidente della commissione Finanze, il leghista Bragagnol, che ha osservato come la saggezza popolare già possieda lo strumento opportuno per fare fronte alla nuova situazione: l’evasione fiscale. "Va regolamentata", ha però ammesso Bragagnol, "perché non è giusto che chi evade di meno, danneggiando la collettività, possa farla franca".
L’ESPRESSO del 31 marzo 2011
L’ESPRESSO del 18 febbraio 2011
L’ESPRESSO del 25 febbraio 2011
L’ESPRESSO del 4 marzo 2001
Per allietare i migranti nel Mediterraneo, il nostro premier propone di dotare le loro navi di un pianoforte con il quale intonare i celebri brani di Trenet. Ma l’Onu interviene: "Non si può infliggere anche questa tortura"(04 marzo 2011) Panico in tutto il Maghreb alla notizia che l’Occidente intende occuparsi attivamente del futuro dei popoli arabi. Nel corso degli ultimi secoli lo ha fatto invadendo Africa e Asia, vendendo armi a sceicchi debosciati e dittatori pazzi, disegnando i confini degli Stati con il lapis e il righello. Pare che alcuni degli attuali Stati arabi siano frutto di una gomitata che ha accidentalmente urtato il tracciatore. In seguito al trattato di Casablanca i governi europei si sono impegnati a non tracciare mai più confini con il lapis, promettendo di usare il pennarello. Ma vediamo gli scenari futuri.