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PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Un’isola felice: di intelligente contaminazione, di amabile divulgazione, con spruzzi di spirito irriverente, il che non guasta. Trattasi di "Sostiene Bollani", trasmissione in sei puntate su Raitre, domenica sera verso mezzanotte. Troppo tardi? Certo, ma tanto è inutile dolersene, anche se, facendo i dovuti raffronti per fasce orarie, negli ascolti il pianista Stefano Bollani surclassa il polemista Giuliano Ferrara.
 
Prendete la puntata dell’altra sera. Magnifica. Quando mai succede di ascoltare sulle reti Rai due canzoni di Fausto Amodei? Sì, il barbuto cantautore e musicologo, classe 1935, animatore del gruppo torinese Cantacronache insieme a Michele Straniero, Sergio Liberovici e altri, tra i quali anche Italo Calvino e Franco Fortini, autore di inni politici come "Per i morti di Reggio Emilia" e invettive antifasciste come "Se non li conoscete".
 
Un cesellatore capace di far rimare "proseliti" con "high-fidelity"; un gigante della canzone popolare spesso dimenticato. Ma non da Bollani. Che gli ha dedicato un doppio omaggio: la frizzante "Il ratto della chitarra" cantato da Daniele Silvestri e la sempre attuale "Il gallo", cantata da lui stesso al pianoforte.
 
Magari bisogna essere a un passo dai sessant’anni per conservare i suoi album originali, che erano targati Dischi del Sole. Anche se nel 2006, dopo un periodo di silenzio e con la barba bianca, Amodei sfornò un nuovo cd, "Per fortuna c’è il cavaliere", e si rimise a fare concerti dal vivo con la sua chitarra.
 
L’uomo, per storia, esperienze e influenze sulla canzone italiana d’autore, meriterebbe uno special televisivo, uno di quei ritratti che ogni tanto Vincenzo Mollica dedica a talenti meno, diciamo, corposi. Ma intanto ringraziamo Bollani per averlo recuperato in questa dimensione nient’affatto nostalgica, porgendo al pubblico serale i due brani con grazia e arguta malizia.
 
Il ritornello del "Gallo" recita: «L’amor non è soltanto l’effimero diletto / che provi andando a letto con una che ci sta / L’amore è soprattutto l’orgoglio ed il prestigio / di chi sa d’esser ligio a un mito nazional». Non fosse stato chiaro il messaggio, ci ha pensato Elio, solito parrucchino in testa e faccia finto "espressionista", a precisarlo, intonando subito dopo "La ballata della schiavitù sessuale" da "L’opera da tre soldi" di Brecht-Weill, anno 1927. Laddove si dice: «Ma viene la sera e anche l’uomo retto / vuole qualcuno che gli scaldi il letto».
 
Anche così, senza mettere troppe didascalie, si fa buona satira, benché il quarantenne Bollani miri ad un discorso culturale – non è una parolaccia – più complesso e articolato, che usa la musica eseguita dal vivo in studio per incuriosire la platea e accompagnarla verso qualcosa di diverso, meno usurato dalla ripetizione radiofonica. Funambolo della tastiera scherzosamente incoronato nel 2008 Gran Visir del Sultanato del Jazz, il pianista milanese non si atteggia però a guru, come Giovanni Allevi.
 
Ha scritto Aldo Grasso, recensendo sul "Corriere della Sera" la prima puntata della trasmissione: «Se in tv esistesse lo scambio delle figurine, per una di Bollani sarei pronto a sacrificarne venti di Allevi. Per un giusto risarcimento: nella vita quelli che non si prendono troppo sul serio, quelli che sanno scherzare su di sé e sul proprio lavoro, quelli che non ripetono continuamente "io sono un genio", ebbene costoro rischiano di passare in second’ordine rispetto a chi è capace di far pesare il suo ego extra large».
 
Proprio così. Liberato dalla presenza a tratti invadente di David Riondino e ben sorretto dai cinque autori, Bollani si muove sui terreni musicali più disparati: dalla canzonetta più corriva agli improvvisi di Chopin, da Mendelssohn a "My Way" di Sinatra, da Fred Buscaglione a Peter Angela, che poi sarebbe il nome d’arte del giovane Piero Angela quando suonava nei club jazz di Torino e non pensava di fare "Quark". In effetti, un po’ entertainer e un po’ istitutore, «usa la tastiera come una chiave per entrare in un mondo magico e vagamente scombinato, dove i tradizionali confini della musica sono stati aboliti» (ancora Grasso).
 
La controprova viene dal duetto, davvero preciso e ispirato, con Daniele Silvestri, altro ospite della puntata. Insieme hanno eseguito, replicando la collaborazione discografica, "Questo Paese". L’ultimo verso, riferito proprio alla fortuna dell’Italia, fa: «Così hai voglia a cercarla tra i mille canali / sia su quelli analogici che sui digitali / ma non serve aumentare la definizione / per vedere più grande un coglione». Già.  

 

L’ESPRESSO del 6 ottobre 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Paride Sorbole for premier
 
Dopo Montezemolo e Della Valle, tra gli imprenditori si è scatenata la corsa alla politica. Ed è sceso in campo anche il re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle. Però qui si tifa per Paki Elkan, il fratello sconosciuto di Lapo e John.
 
Non solo Marcegaglia, Montezemolo e Della Valle. Anche altri imprenditori italiani avrebbero intenzione di scendere in campo per salvare il Paese, secondo la fortunata tendenza inaugurata dal loro collega Silvio Berlusconi nel 1994.
 
Paride Sorbole. Modenese, sessantenne, miliardario, è il re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle in vetrocemento. Ama dire agli amici: "Se sono diventato il re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle in vetrocemento, non vedo perché non potrei governare il mio Paese". Secondo i sondaggisti, milioni di italiani pensano che il ragionamento sia inappuntabile e non vedono l’ora di votarlo. Per evitare il conflitto di interessi, ha già annunciato che in caso di vittoria elettorale il suo primo atto sarà la cessione della sua fabbrica ai figli Loris, Lorena e Luana. Il secondo sarà nominare i tre figli ministro dell’Economia, dell’Industria e del Tesoro.
 
Dorino Pantaleon. Vicentino, sessantenne, miliardario, è il re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle di linoleum. Non aveva alcuna intenzione di scendere in campo, ma quando ha saputo che il suo grande rivale Paride Sorbole intende candidarsi, ha deciso di raccogliere la sfida. Il suo motto è: "Il re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle di linoleum non può essere da meno del re della pasta abrasiva per la rimozione delle piastrelle in vetrocemento". Secondo i sondaggi milioni di italiani sono affascinati dalla sfida tra Sorbole e Pantaleon e, se potessero, voterebbero per entrambi.
 
Furio Oto Melara. E’ l’ultimogenito della celebre dinastia di industriali delle armi. Allontanato anni fa dalla gestione aziendale perché collaudava personalmente i nuovi pezzi d’artiglieria sparando dalla finestra dell’ufficio, secondo voci incontrollate intenderebbe prendersi una clamorosa rivincita scendendo in campo con pochi fedelissimi, armato fino ai denti, e occupando il Parlamento. Assumerebbe il titolo di Gran Maresciallo d’Italia e si stabilirebbe al Quirinale. Un gruppo di giornalisti, che si era recato nel suo quartier generale per chiedergli il programma di governo, non ha mai fatto ritorno.
 
Lapo Elkann. Non scende in campo da solo, ma con la forza d’urto del suo "Brain Lab for a New World", la fondazione che ha messo in rete migliaia di cervelli sotto i trent’anni. Costato cinque miliardi di euro, nei primi due anni di lavoro il Brain Lab di Lapo ha progettato un pettine di nuova concezione, in grado di orientare i capelli ogni giorno in una direzione diversa, e una felpa con la scritta "I love NY" che ha già superato con successo i primi due gradi del processo per plagio intentato da un centinaio di marchi d’abbigliamento sparsi in tutto il mondo. Sono già trapelate le prime righe del discorso con il quale Lapo annuncerà il suo impegno politico. "Saremo e faremo qualcosa di grosso per voi, perché viviamo per cambiare e cambiamo per vivere, con tutti gli italiani l’appuntamento è stanotte al Polly Studium, nella Sessantesima Strada, da mezzanotte in poi. E ricordatevi, noi non siamo l’idea, l’idea siete voi".
 
Paki Elkann. E’ il fratello maggiore di Lapo e John Elkann. Fino ad oggi era rimasto in ombra: a dodici anni la famiglia lo aveva chiuso in un convento per disintossicarlo dal gioco dei dadi. Paki, in vent’anni di clausura, è profondamente cambiato. Ha sviluppato una fortissima sensibilità ambientalista e ha progettato, con l’aiuto delle suore, un motore alimentato a trifoglio che ai primi collaudi ha dimostrato di funzionare perfettamente. Ha donato ai poveri tutti i suoi beni, veste con un saio bianco, coltiva l’orto e sostiene la decrescita. Medita di scendere in campo con una coalizione ambientalista ma secondo i servizi segreti ha una possibilità su mille di scampare ai molteplici attentati che Marchionne, Confindustria e Confcommercio stanno preparando contro di lui. 

 

L’ESPRESSO del 27 ottobre 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Silvio, le nuove promesse all’Ue Un vertice europeo nella Torre di Pisa raddrizzata, il pareggio di bilancio entro un quarto d’ora, età pensionabile a 120 anni, più un cesto di tortellini e salumi a tutti i membri della Commissione. Così il premier tenta di ricucire i rapporti internazionali Le risatine di Merkel e Sarkozy all’indirizzo di Berlusconi segnano il punto più basso nei rapporti tra Italia ed Europa. Come reagirà il nostro governo?
 
Nota ufficiale. Una dura nota ufficiale del governo italiano, nella quale si esprime "incredulità per la scarsa considerazione recentemente dimostrata", è stata recapitata alle autorità europee da un messo governativo che ha raggiunto Bruxelles vestito da Pulcinella e a bordo di un carretto siciliano. Lo seguiva il festoso codazzo delle nostre maschere regionali, come prevede la riforma federale. Brighella, Balanzone, Gianduia e Meo Patacca hanno consegnato ai membri della Commissione, in segno di amicizia, salumi, tortellini, taralli e altri prodotti tipici. La consegna è avvenuta al suono delle zampogne, e animata dalle tipiche, simpatiche mossette della commedia dell’arte, tra le quali la mano a conchetta, le corna e il peto modulato.
 
Economia. Molte le incomprensioni tra Europa e Italia in campo economico. Quando è a colloquio con la Merkel, Berlusconi promette di raddoppiare l’età pensionabile fino a centovent’anni e dimezzare il numero dei parlamentari. Quando rientra a Roma, forse confondendo gli appunti che gli ha messo in tasca la Merkel, dimezza l’età pensionabile e raddoppia i sottosegretari: per effetto degli ultimi provvedimenti, i settecento nuovi sottosegretari risultano pensionati già da quando avevano 14 anni, e accumulando stipendio, pensione e indennità parlamentare percepiscono 78 mila euro al mese. La Commissione europea, con un richiamo ufficiale, accusa Berlusconi di sparare promesse sapendo di non poterle mantenere. Il premier, furioso per l’accusa ingiustificata, ha promesso di pareggiare il bilancio di Stato entro un quarto d’ora e di ospitare il prossimo summit mondiale su una base lunare o, in alternativa, sulla Torre di Pisa raddrizzata.
 
Diplomazia. Per rabbonire Francia e Germania, Berlusconi ha corretto un paio di barzellette sui tedeschi scemi e sui francesi finocchi, sostituendoli con gli estoni, ma per distrazione le ha raccontate durante il brindisi di benvenuto all’Estonia. Secondo un rapporto dell’Istituto di studi strategici europei, il solo governo che non è offeso a morte con Berlusconi è quello di Praga, perché all’ultimo vertice il leader ceko era assente per malattia. Industria. L’Europa si chiede: come mai gli imprenditori italiani, che esportavano in tutto il mondo automobili, navi, elicotteri, oleodotti, chimica, tecnologia, oggi figurano al vertice solo in due comparti, quello delle mozzarelle di bufala e quello degli accessori per mozzarelle di bufala? E come mai questo disastro produttivo avviene proprio con un imprenditore a Palazzo Chigi? Berlusconi, colpito dalla singolare coincidenza, ha risposto che non ci aveva mai pensato, e che si informerà con i suoi collaboratori di altre eventuali curiosità e spigolature da raccontare al prossimo vertice europeo.
 
Le gaffes. Oltre ai numerosi episodi già noti, sembra che il premier sia stato protagonista di altri gravi incidenti diplomatici. In particolare, nel corso di una cena ufficiale all’Eliseo, subito dopo avere raccontato una barzelletta su Carla Bruni in visita negli spogliatoi della Nazionale di rugby, si è addormentato di colpo e gli è caduta la faccia nel brodo. Ridestatosi di soprassalto, per darsi un contegno ha finto di averlo fatto apposta per divertire i commensali e invece di risollevare la testa ha cominciato a fare le bolle nel brodo soffiando con la bocca. Ha poi insistito per ripulire personalmente, con il suo tovagliolo, gli schizzi che avevano raggiunto le signore sedute vicino a lui, e per alleggerire l’imbarazzo dei presenti ha spiegato che "è solo una scusa per toccare le tette", ridendo da solo, nel gelo generale, per lunghi istanti, fino a quando il sonno non lo ha nuovamente sopraffatto. 

 

L’ESPRESSO del 28 novembre 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Aiuto, mi sono avanzate le escort
 
La lanciatrice di coltelli. La soubrette vestita da regina di Saba. Le gemelle astrologhe. La danzatrice erotica. Dopo l’uscita di scena del Cavaliere sono circa 200mila le ragazze da ricollocare sul mercatoSecondo uno studio dell’Istat, sarebbero circa duecentomila le ragazze eccedenti da ricollocare sul mercato dopo la caduta del governo Berlusconi. Alcuni casi emblematici segnalano la gravità del fenomeno.
 
Luhanna. Dicono che quando Luhanna si scatenava nella sua danza selvaggia, seminuda, scarmigliata, lanciando coltelli che si conficcavano a pochi centimetri dalla testa degli ospiti di Palazzo Grazioli, Berlusconi perdeva la testa e le prometteva un posto alle Nazioni Unite. Luhanna ha voluto ripetere la sua esibizione anche per lo staff di Mario Monti, ma il nuovo premier, gentilmente ma con fermezza, le ha spiegato di ritenere "molto pericoloso" il numero, suggerendole di rinunciare alla carriera politica e rivolgersi a un circo di buona tradizione, beninteso previa regolare domanda di assunzione.
 
Anna Spirulakis. La conturbante soubrette cipriota, bellissima soprattutto nel suo travestimento da Regina di Saba, si trova a Palazzo Chigi, in stato di coma vigile, da circa due mesi, stordita dai tranquillanti ingeriti per la delusione quando Berlusconi le ha preferito Mario Draghi come presidente della Bce. Svegliata dal trambusto per l’arrivo di Mario Monti, gli è andata incontro ancora semiaddormentata e con il trucco sfatto, chiedendogli se per fare sesso la preferiva nella versione Regina di Saba oppure Lou Salomé. Il nuovo premier non ha capito la domanda. Anna è scoppiata in un pianto dirotto, minacciando il suicidio. Dispiaciuto, Mario Monti le ha proposto di cercare impiego come centralinista a Palazzo Chigi, consegnandole il bando di concorso da compilare in ogni sua parte.
 
Innocenza e Immacolata Lo Petto. Scoperte da Emilio Fede in una maratona di lap-dance a Bisceglie, le gemelle Lo Petto, per poter essere ammesse alle feste di Arcore, sono state mandate a fare la gavetta a Strasburgo come europarlamentari. Nel loro profilo Facebook avevano annunciato che in Europa avrebbero legiferato in favore di tutti i nati del Capricorno, ma non sono mai riuscite a entrare in Parlamento perché i commessi, appena le vedono arrivare, chiamano la polizia. Asserragliate in un camper, e spalleggiate dalla madre, le Lo Petto minacciano di rivelare tutto quello che sanno sui nati della Bilancia dell’Europarlamento, se il governo Monti non interverrà ufficialmente in loro favore. Il nuovo premier, chieste informazioni sulle Lo Petto, ha inviato il loro dossier alla Caritas.
 
Mariushka Cubitacci. Dopo essersi esibita a Villa Certosa in una memorabile danza erotica con meloni e cetrioli, era stata nominata ministro dell’Agricoltura. In questa veste la diciannovenne Mariushka ha fatto da madrina in diverse sagre del melone e del cetriolo, e ha rappresentato l’Italia all’ultimo Forum mondiale della Fao, dove ha chiesto di incrementare gli stanziamenti in favore della zootecnia perché è convinta che il cetriolo sia un animale da allevamento. Dopo le dimissioni del governo si è chiusa, con la madre Katrinka e la sorella Jesahella, nella villetta di famiglia dei Cubitacci, a Macerata, dalla quale non intende uscire fino a che non le sarà riconosciuta una carica di Garante o, in alternativa, un ruolo nella nuova serie di "don Tonino".
 
Concita Fuentes Caliente. Berlusconi, terrorizzato dalle sue scene isteriche, per levarsela di torno l’ha nominata ambasciatore d’Italia a Pechino, sperando che i cinesi non si accorgessero che Carmen non sa una parola di italiano. Ha creato diversi incidenti diplomatici ballando nuda sul tavolo nelle cene ufficiali. A Pechino vive nello sfarzo e nel vizio, con i suoi amanti e i suoi alani. Spedisce a Roma note spese elevatissime. Mario Monti ha deciso di destituirla e di farle restituire all’erario almeno le spese per la toilettatura dei cani, ma nessuno ha il coraggio di dirlo a Concita che per questa ragione, a meno che i cinesi non la arrestino, riuscirà e terminare il suo mandato. 

 

IL CORRIERE DELLA SERA del 20 settembre 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Bollani (anche) in tv vale venti Allevi 
 
Va segnalata la trasmissione in sei serate condotto dal più talentuoso e amato pianista jazz italiano Stefano Bollani 
 
Se in tv esistesse lo scambio delle figurine, per una di Stefano Bollani sarei pronto a sacrificarne venti di Giovanni Allevi. Per un giusto risarcimento: nella vita quelli che non si prendono troppo sul serio, quelli che sanno scherzare su di sé e sul proprio lavoro, quelli che non ripetono continuamente (vizio tipico di molti scrittori) «io sono un genio », ebbene costoro rischiano di passare in second’ordine rispetto a chi è capace di far pesare il suo ego extra large (Rai3, domenica, ore, 23.55). È finalmente iniziata la stagione autunno-inverno della tv: molti i ritorni, poche le novità. Fra queste, va senz’altro segnalata «Sostiene Bollani», una trasmissione in sei serate di e sulla musica condotto dal più talentuoso e amato pianista jazz italiano in coppia con Caterina Guzzanti. Liberato dalla presenza di David Riondino, Bollani è libero di esprimere tutta la sua genialità musicale, in un arco che va dalla canzonetta più corriva agli improvvisi di Chopin. Ama il jazz perché, come sostiene, «è il linguaggio dell’improvvisazione»: sostenuto da Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria, Bollani ci ha regalato una serata che si potrebbe persino definire didattica, se l’aggettivo non avesse quel sapore impersonale che di solito gli attribuiamo (la Guzzantina si è accollata il ruolo di scolaretta). Nella prima puntata si sono esibiti anche Irene Grandi e Gabriele Mirabassi, virtuoso del clarinetto jazz. Istrionico, entertainer, istitutore e, nello stesso tempo, apprendista (stregone), Bollani usa la tastiera come una chiave per entrare in un mondo magico e vagamente scombinato, dove i tradizionali confini della musica sono stati aboliti.
 
L’aspetto più divertente, dal punto prettamente televisivo, è che «Sostiene Bollani» è firmato anche da Giovanni Filippetto, Emanuela Andreani, Fosco d’Amelio, Francesca Nesler e Rosaria Parretti. Ebbene, la loro presenza non si sente, né si vede. Com’è giusto che sia. 

LUCA BOTTURA E FEDERICO TADDIA TRA I PREMIATI 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL LIBRO«MISSION TO MARX» (Aliberti Editore) A:

LUCA BOTTURA
 

 Mission to Marx di Luca Bottura è la prima garzantina satirica della storia dell’umanità. Raccoglie migliaia di voci, biografie, fotografie inedite, tavole sinottiche sulla sinistra italiana. Un repertorio di tesi capziose e profonde analisi politiche travestite da plateali cazzate. O viceversa. L’urticante foto di gruppo del movimento che voleva cambiare la Storia e invece ha cambiato soltanto nomi e indirizzo per non farsi beccare dagli elettori inferociti. Un’allegra, rinfrescante, rigenerante presa per il culo. Da non perdere la foto del ciuffo di Matteo Renzi concorrente alla “Ruota della fortuna”.

IL XXXIX PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER GLI AUTORI A:

FEDERICO TADDIA

Federico Taddia parla, scrive e scrive per altri che parlano.
E lo fa, benissimo, su “Topolino”, “la Stampa”, Radio 24. A Cento ha inventato "Teste Toste", rassegna annuale di lezioni tenute da docenti universitari ad un pubblico di ragazzi fino ai 14 anni. Esperienza che nel 2010 si è ripetuta al Politecnico di Milano in collaborazione con Focus Junior.
È l’autore della parte politica dei monologhi di Fiorello in radio, tv e teatro. È uno degli autori di Crozza. Che dire di più? È bravissimo. Ogni giorno sfida Luca Bottura in un derby emiliano di satira politica: Taddia sul dorso di Bologna di “Repubblica”, Bottura su quello del “Corriere”. 

 il nuovo libro di Mario Tozzi e Federico Taddia, con le illustrazioni di Roberto Luciani

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Ci si scotta se si cammina su un geyser? La terraferma è davvero ferma? E perché alcune pietre sono preziose? Dai ghiacciai delle montagne più alte, giù giù fino al caldissimo centro della Terra, eccoci in un avventuroso viaggio alla scoperta di vulcani, terremoti, tsunami… È vero che le montagne possono crescere? Perché le isole non affondano? Da dove viene la sabbia? Tante domande curiose e impertinenti alla Testa Tosta Mario Tozzi, geologo innamorato del nostro pianeta. A intervistarlo per noi quel mattacchione di Federico Taddia.
 
Piccole teste, molto toste: le vostre! Grandi teste, altrettanto toste: quelle di donne e di uomini che dedicano la loro vita alla ricerca e al sapere. Da quest’incontro di cervelli nasce Teste Toste!
 
Autori e illustratore:
 
· Federico Taddia: gioca e lavora con bambini e ragazzi da più di dieci anni. Giornalista, scrittore e autore televisivo, ha condotto Screensaver su Rai3 e L’Altrolato su Radio2. Collabora ai testi per le trasmissioni di Fiorello e per il programma Ballarò (Rai3) ; conduce L’altra Europa su Radio24 e scrive su Topolino, La Stampa, Style Piccoli. È al fianco di Margherita Hack nel programma per ragazzi Big bang (DeaKids).
 
· Mario Tozzi: laureato in Scienze geologiche alla Sapienza (Roma), dal 1996 si occupa di divulgazione delle scienze geologiche, naturali e ambientali. Volto televisivo e voce radiofonica – sue le conduzioni di La Gaia Scienza (La7), Gaia. Il pianeta che vive (Rai3), Terzo Pianeta (Rai3) e Tellus (Radio2) -, è attivo anche sulla carta stampata grazie alle collaborazioni con National Geographic, Newton e Tuttoscienze – La Stampa.
 
· Roberto Luciani: da piccolo faceva gli scarabocchi sui libri e veniva sgridato. Oggi che è grande continua a farlo, ma nessuno gli dice nulla. Lavora nell’editoria per ragazzi dal 1978 ed è specializzato in pubblicazioni divulgative. Come autore di fumetti ha collaborato al Corriere dei Piccoli con le 400 tavole della saga di ZAP! e le storie di Zenzero.
 
Nella stessa collana: Perché le stelle non ci cadono in testa? (Federico Taddia e Margherita Hack) ; 
Perché siamo parenti delle galline? (Federico Taddia e Telmo Pievani). 

L’ESPRESSO del 29 settembre 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Salerno-Reggio, neutrini in codadi
 
Dopo aver scoperto che non esiste il tunnel tra la Svizzera e il Gran Sasso, la Gelmini si è detta ancora più orgogliosa: "Vuol dire che le particelle hanno ottenuto il loro fantastico record percorrendo impervie salite e pericolose discese" 
 
La scoperta italiana sulla velocità dei neutrini sta facendo discutere animatamente la comunità scientifica mondiale.
 
Verifiche. Saranno necessarie accurate verifiche, perché a causa dei ripetuti tagli governativi i ricercatori italiani hanno dovuto calcolare a mano la velocità dei neutrini, utilizzando dieci bloc-notes a quadretti, otto lapis e un temperamatite. "Abbiamo dovuto portarci da casa tutto l’occorrente, compresi i neutrini", recita un duro comunicato degli scienziati dell’Istituto nazionale per la fisica nucleare. Nella relazione finale si sottolinea il doppio risultato dell’esperimento: "Stabilire che la velocità dei neutrini è nettamente superiore a quella della luce, e che la nostra busta paga è nettamente inferiore a quella di un elettricista". Precedenti tentativi erano falliti perché la gigantesca fionda messa a disposizione da uno sponsor privato (il Cirque du Soleil) per lanciare i neutrini non poteva essere azionata da scienziati ormai indeboliti dagli stenti.
 
I retroscena. Emergono anche altri retroscena dello storico esperimento. Pare che l’obiettivo originario dei ricercatori del Gran Sasso fosse un altro: volevano verificare se, aggregati in enormi quantità, i neutrini fossero commestibili, per potersi finalmente sfamare. Secondo voci incontrollate un giovane stagista, introducendosi di nascosto nell’acceleratore di particelle, avrebbe tentato di trasformarlo in un enorme tostapane. La temperatura altissima e le urla degli altri ricercatori, eccitati dall’odore di carne arrostita, avrebbero spaventato i neutrini spingendoli alla fuga e permettendo loro di raggiungere la spettacolare velocità rilevata. Forte del suo successo, il Cern intende chiedere al governo italiano di poter estendere gli esperimenti dai neutrini ai tacchini, purché forniti dal ministero. La comunità scientifica internazionale dubita che i tacchini, pure se fortemente motivati, possano raggiungere la stessa velocità, ma conoscendo la situazione economica della ricerca italiana si è detta disposta a chiudere un occhio.
 
I dubbi. Pare che un esperimento identico, ma su un tracciato diverso, abbia dato risultati molto difformi da quelli del Cern. Sulla Salerno-Reggio Calabria i neutrini sarebbero rimasti incolonnati per ore, procedendo a una velocità media di poco inferiore a quella di una mucca. Anche i cinesi vantano il successo dei loro ricercatori, ma pare che la loro relazione presenti non poche zone d’ombra: sembra copiata parola per parola da quella italiana e parla di un esperimento effettuato in una località poco nota della Cina, detta Glan Sasso. La Confcommercio italiana denuncia, comunque, la qualità modesta e il prezzo bassissimo, due centesimi al quintale, dei neutrini cinesi. Punti sul vivo, anche i francesi vantano i risultati della loro ricerca. "Oltre il neutrino, oltre la particella più infinitesimale", dice il ministro della Ricerca scientifica, Guy de Bouillon, "noi sappiamo che esistono frontiere ancora inesplorate". Pare che gli scienziati stiano lavorando sulle esalazioni del camembert come possibile innesco della fissione nucleare.
 
Il ministro. In una visita al Gran Sasso, il ministro Gelmini ha chiesto di poter conoscere i neutrini protagonisti dell’esperimento, per scusarsi direttamente con loro della sua recente gaffe: credeva che Ginevra e il Gran Sasso fossero collegate da un tunnel. "Ho così involontariamente sottovalutato la fatica dei nostri neutrini", ha dichiarato il ministro, "che hanno ottenuto il loro fantastico record percorrendo anche salite impervie e discese pericolose". Il ministro ha proposto di superare le passate incomprensioni con il sorriso e di organizzare un nuovo passaggio dei neutrini, con il patrocinio del governo, sullo stesso tratto già percorso con successo, tra due ali di folla in festa e uno striscione tricolore all’arrivo. 

 

L’ESPRESSO del 4 agosto 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Paese che vai panico che trovi
 
I mercati finanziari mondiali sono minacciati da nuove crisi. Dalla Russia a Marte, dal Barango a Smeraldia le agenzie di rating e gli investitori trovano motivi di scontento. E le Borse si spaventano
 
La catastrofe della finanza pubblica negli Stati Uniti è stata evitata grazie a un ingegnoso accordo politico tra democratici e repubblicani. L’accordo stabilisce che la parola "bancarotta" va sostituita con il termine "qualche momentanea difficoltà". Nuove crisi, nel frattempo, incombono, minacciando di scatenare il panico nelle Borse mondiali.
 
Barango. Un’ispezione del Fondo monetario internazionale nella piccola Repubblica caraibica ha permesso di scoprire che il tesoro pubblico ammonta sì a 300 miliardi di dollari, ma in banane. I titoli di Stato baranghesi sono precipitati innescando una reazione a catena. Panico nelle Borse. Il panico si è attenuato solo quando ci si è resi conto che tutti i Bot di Barango erano nelle mani di un solo investitore, che ha rassicurato i mercati spiegando che vive con la pensione dell’anziana madre e gioca in Borsa solo per divertimento.
 
Russia. Una settimana dopo la caduta del comunismo, l’immenso patrimonio di risorse naturali, petrolio, miniere, armamenti, cereali, legname è caduto nelle mani di una dozzina di mafiosi che hanno investito tutto in squadre di calcio e mignotte. Secondo l’autorevole Moody’s il bilancio non è buono perché in vent’anni la mafia russa, con una ventina di squadre a disposizione, ha vinto appena una Coppa Uefa e le mignotte, a furia di ingozzarsi di ostriche e fois gras, sono diventate obese e impresentabili. Scarso, per fortuna, l’impatto di questo disastro economico sulla società russa, che era abituata alla fame anche prima e dunque non si accorge della differenza. Le Borse hanno deciso comunque di adottare una forma prudenziale di panico.
 
Nullistan. Il Nullistan ha un unico abitante che emette un unico titolo di Stato e coltiva un orto di cavoli, con i quali si sfama. Ogni anno il titolo di Stato frutta dieci centesimi che vengono reinvestiti nell’orto aggiungendo un nuovo cavolo, e così via. Un circolo virtuoso che rischia di mandare all’aria la finanza mondiale, che si regge, per antica tradizione, solo su circoli viziosi. Per questo ogni anno, quando viene reso pubblico il bilancio del Nullistan, si scatena il panico nelle Borse.
 
Smeraldia. Con le sue cupole dorate che sbucano d’improvviso dal folto della giungla, il regno di Smeraldia è il più ricco del pianeta. Forzieri ricolmi di pietre preziose e fontane che zampillano champagne sono a disposizione di ogni cittadino. Ma un ispettore di Moody’s, essendosi trovato male in un ristorante della capitale, ha tolto una forchetta al bilancio annuale di Smeraldia scatenando il panico nelle Borse mondiali.
 
Italia. La metà della popolazione è composta da dipendenti pubblici, l’altra metà da evasori fiscali. Come pagare lo stipendio alla prima metà, se la seconda non versa denaro nelle casse dello Stato? Finora lo Stato ha provveduto pagando di tasca sua e accumulando un debito pubblico astronomico, pari a 100 mila euro per abitante compresi i neonati, gli animali domestici e le mucche. Moody’s ha declassato l’Italia fino alla categoria "A meno meno meno", usata solo una volta nella storia per il bilancio di Atlantide. La situazione è disperata ma dà luogo al fenomeno, unico al mondo e assai apprezzato dai turisti, del panico di Borsa sceneggiato: in piazza Affari impiegate scarmigliate urlano e si strappano i vestiti di dosso, broker si lanciano dalle finestre maledicendo il santo patrono, investitori di opposte tendenze si affrontano in duelli rusticani all’arma bianca.
 
Marte. Non essendoci vita, non esiste un bilancio dello Stato. Nonostante questo Moody’s ha deciso di declassare, per puro divertimento, i conti pubblici marziani. Panico nelle Borse, che però è passato inosservato essendosi aggiunto a precedenti panici. 
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