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L’ESPRESSO del 31 marzo 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Ogni regione ha la sua ricetta per una calda accoglienza ai profughi. Si va dai vagoni piombati del Veneto alle tovaglie di pizzo spedite dalla Moratti. Intanto non decolla il ponte Lampedusa-Tunisi promesso da Silvio Berlusconi a Lampedusa
 
Lo smistamento dei profughi di Lampedusa sta provocando un vivace dibattito nel mondo politico. Molte le soluzioni allo studio: dall’affondamento dell’isola con tutto il suo contenuto (Borghezio) fino all’adozione di un magrebino per ogni famiglia pugliese (la proposta è della Regione Lombardia). Vediamo nel dettaglio.
 
Veneto. La Regione Veneto fa osservare di essere strutturalmente impreparata a ospitare i profughi. Mancano i vagoni piombati per il trasporto. Utilizzare i normali treni locali italiani viene considerato inaccettabile dal punto di vista umanitario perfino dalla Lega. Più possibilista la Confindustria, che con l’arrivo di migliaia di immigrati prevede un forte incremento in almeno due importanti comparti: quello del filo elettrificato e quello dei randelli di frassino, caratteristica produzione della Val Pestagna.
 
Lombardia. A sorpresa, la Provincia di Varese ha prenotato 5 mila profughi. Ma si trattava di un equivoco: un funzionario inesperto credeva che i profughi di Lampedusa fossero biscotti tipici, come i baicoli di Venezia e gli amaretti di Saronno. Il sindaco Moratti, con una colletta tra le signore milanesi, ha inviato a Lampedusa 500 tovaglie di pizzo. I profughi le hanno molto apprezzate, pur trovandole un po’ coriacee anche dopo una prolungata bollitura. Mobilitata anche la Compagnia delle Opere, che ha vinto la gara d’appalto per costruire a Lampedusa un enorme ospedale per le malattie degenerative della terza età, diretto da don Verzé e convenzionato con la Regione Sicilia, dove un migliaio di immigrati dovrebbe trovare posto come lungodegenti, in attesa di invecchiare.
 
Sicilia. Impegnata nel settimo rimpasto dal 2009, la Giunta regionale ha offerto a due tunisini, appena sbarcati da un gommone, di entrare in maggioranza per salvare la stabilità di governo, attualmente formato da Noi Sud, Nuovo Sud, Per il Sud, Autonomisti autonomi, Lista Lombardo, Lista Sciumé, Autonomisti per Sciumé e Noi Sciumé. I due tunisini hanno accettato e formeranno il nuovo gruppo Responsabili d’Oltremare-Amici di Sciumé, dimettendosi per correttezza da Al Qaeda. Ancora incerta la posizione della mafia, divisa al suo interno: alcune cosche propongono di imporre il pizzo ai profughi, altre di ucciderli chiedendo il pizzo alle pompe funebri.
 
Emilia-Romagna. La tradizionale rete di solidarietà sociale della regione rossa per eccellenza si è mobilitata per fare fronte all’emergenza. Gli asili nido di Reggio Emilia, famosi nel mondo per la didattica avanzatissima, ospitano qualche centinaio di ventenni tunisini, molto contenti del vitto, ma di difficile integrazione quando gli si chiede di cantare "Il pulcino ballerino" battendo le mani. Le discoteche gay di Rimini hanno messo a disposizione 20 posti da cubista, ma i clienti si lamentano perché i nuovi assunti non capiscono le avances sessuali in italiano, e quando le capiscono li accoltellano.
 
Lazio. A Roma sono già arrivati 20 mila tunisini, 5 mila algerini, mille libici e una famiglia bielorussa, che ha approfittato della confusione. Ma l’impatto con la città è stato molto modesto, perché il casino è già tale che i nuovi arrivati passano inosservati.
 
Berlusconi. Il progetto del ponte Tunisi-Lampedusa (una sola campata), promesso dal premier a una decina di leader arabi nel corso di una degustazione di vini rossi a Casablanca, mette in imbarazzo il governo. "Le polemiche sono strumentali", reagisce Berlusconi, "perché il ponte prevede i due sensi di marcia, c’è chi arriva e c’è chi parte. Oltretutto i clandestini arrivano sui barconi, e anche un cretino può capire che un barcone non è in grado di viaggiare su un nastro d’asfalto". Pare comunque che il progetto fosse tecnicamente irrealizzabile: la rotatoria con deviazioni per Napoli e Tripoli prevista al centro del canale di Sicilia non offriva le necessarie garanzie di stabilità. 

L’ESPRESSO del 18 febbraio 2011 

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Immigrati, ci pensa la Brambilla
 
Per reagire agli sbarchi dei tunisini, la ministra del turismo proporrà presto una controinvasione di italiani a Djerba, con buffet tutto compreso. Marchionne invece ha avuto l’idea di assumerli tutti, per farli lavorare 36 ore ore al giorno(18 febbraio 2011) Sbarchi a LampedusaLa nuova ondata di migranti pone seri problemi alle autorità italiane. "Sono solo pochi radical chic addestrati nei salotti di Tunisi", ha dichiarato il ministro Gelmini. Ma secondo le prime verifiche i radical chic infiltrati sarebbero solo tre su cinquemila, subito identificati dalla polizia perché erano fradici di sudore a causa del kaftano di cachemire. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di tre latitanti di Mazara del Vallo travestiti, giunti in Italia per partecipare al Festival di Sanremo su invito di Fabrizio Corona. Quanto agli altri migranti, non chiedono lo status di rifugiati politici ma quello, molto più efficace in Italia, di nipoti di Mubarak, presentando documenti falsi. Alcuni hanno anche ritoccato la fotografia, aggiungendo un paio di tette, considerate il vero lasciapassare per il nostro Paese. Poiché il Parlamento, approvando una proposta del Pdl, ha appena sancito che soccorrere i nipoti di Mubarak è doveroso, il governo italiano si vede costretto a regalare a ogni nuovo immigrato un ciondolo Swarovsky e una busta con settemila euro, trattabili secondo l’uso arabo.
 
Rapporti con la Tunisia Il ministro Maroni ha reagito indignato alla nota ufficiale del governo tunisino, che l’ha definito "rappresentante della destra razzista". "Io non parlo con gli arabi", la sua secca replica. Per rimediare all’impasse, la Lega ha rilanciato l’idea di inviare in Tunisia forze di polizia italiane: un corpo speciale, con fez e moschetto, è già pronto al porto di Lampedusa, ma a causa dei tagli di Tremonti si dovranno riutilizzare gli stessi gommoni a remi usati dai migranti. L’arrivo degli italiani in Tunisia è previsto per il prossimo Natale.
 
Reciprocità Il nostro governo insiste sul principio della reciprocità. Per ogni sbarco di maghrebini in Italia, verrà allestito uno sbarco di migranti italiani nel Maghreb. Già pronti decine di migliaia di ricercatori e borsisti, con la caratteristica sacca Vuitton completamente vuota che ci rende riconoscibili all’estero. Per ristabilire la parità anche negli annegamenti, saliranno a bordo di appositi barconi già bucati con il succhiello dal Genio militare.
 
Guerra L’ipotesi di una guerra preventiva con la Tunisia, sul modello dell’invasione dell’Iraq, si fa strada nei settori più responsabili del governo, in contrasto con i falchi che vorrebbero invadere anche l’Algeria, il Marocco e l’Egitto con l’appoggio del fedele alleato libico. Un’invasione della sola Tunisia, fa osservare il ministro del Turismo Brambilla, avrebbe costi molto contenuti grazie ai tanti pacchetti last-minute delle agenzie turistiche. Brambilla e La Russa stanno studiando l’occupazione militare di Djerba in bassa stagione, con buffet tutto compreso (escluse le bevande).
 
Lavoro Il comparto delle escort, fiore all’occhiello del made in Italy, non sembra adatto ai nuovi arrivati, vuoi perché maschi, vuoi perché parlano un italiano troppo forbito per essere adatti alle conversazioni di Arcore. Per mostrare buona volontà, la Lega ha proposto di destinare gli immigrati arabi alla raccolta di datteri e all’allevamento dei cammelli. La replica dell’opposizione, che ha fatto osservare che da noi non ci sono datteri né cammelli, è stata giudicata strumentale dal governo, stanco di avere a che fare con un’opposizione che sa dire sempre e solo no.
 
Fiat Un nuovo stabilimento Fiat in Tunisia darebbe ventimila posti di lavoro in loco, alleggerendo la pressione migratoria. I sindacati locali El Cisl e El Uil si sono detti entusiasti. El Fiom chiede un referendum per sapere se gli operai tunisini sono favorevoli o contrari all’orario proposto da Marchionne: trentasei ore, ma quotidiane. Nei nuovi stabilimenti verrebbe prodotta la Miraggio, una elegante station-wagon che svanisce appena il proprietario inserisce le chiavi nella portiera. 

L’ESPRESSO del 25 febbraio 2011

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News
Una festa nel segno di Swarovskidi 
 
Per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia il governo deve barcamenarsi tra austerità e grandeur. Con effetti sorprendenti. Per esempio, Calderoli ha invitato Napolitano a Cascina Sbreganzona… (25 febbraio 2011) Fervono i preparativi per il 17 marzo, centocinquantenario dell’unità d’Italia. Il comitato per i festeggiamenti, che si riunisce su una panchina al Pincio, ha tagliato i fondi per finanziarlo, ha ricevuto i giornalisti davanti al chiosco dei gelati per fare il punto.
 
Parata militare. Berlusconi avrebbe voluto che fosse aperta dalle giovani allieve ufficiali, che lo eccitano molto, promettendo a ciascuna una baionetta Swarovski, una cartucciera Swarovski e – solo per le bersagliere – una tromba Swarovski. Le autorità militari, pur apprezzando l’interessamento, hanno fatto presente che Swarovski non è tra i fornitori ufficiali delle Forze armate. Comprendendo la situazione, il premier ha proposto di rinunciare a soldatesse e soldati, troppo prevedibili, e far sfilare centocinquanta ballerine in bikini Swarovski, ciascuna accompagnata da un reduce della battaglia di Solferino per sottolineare che, quando si è uniti dal patriottismo, la differenza di età non conta. Le autorità militari hanno comunicato a Berlusconi che l’ultimo reduce di Solferino è morto nel 1937. Contrariato, il premier ha affidato a Gianni Letta il compito di coordinare la parata militare, in collaborazione con il Capo di Stato Maggiore e con il rappresentante in Italia della Swarovski.
 
La Lega. Bossi ha fatto sapere che il volo delle Frecce Tricolori nei cieli del Nord Italia per la Lega non costituisce un problema, purché avvenga solo sopra le città munite di antiaerea. Calderoli, famoso per i suoi abili compromessi, ha proposto a Napolitano di festeggiare il 17 marzo a Cascina Sbreganzona, il paesino lombardo che contende a Roma il titolo di capitale d’Italia da quando, nel 1912, il suo sindaco uscì di senno. Le famose salamelle con fagioli e carote che hanno reso celebre Cascina Sbreganzona sono state già inviate a Napolitano per invogliarlo a partecipare.
 
Giornali. Quasi tutti i quotidiani italiani hanno promesso di partecipare attivamente alle celebrazioni. Il "Corriere della Sera" darà una lettura "terzista" del Risorgimento: un editoriale di Panebianco spiegherà come le intemperanze dei Carbonari abbiano impedito al Papa e ai Borbone di abdicare spontaneamente, come avevano intenzione di fare già da metà del Settecento. "Giornale" e "Libero" pubblicheranno, rispettivamente, un’inchiesta sull’omosessualità di Cavour e Mazzini, e l’elenco completo dei garibaldini che hanno usufruito di affitti di favore. "Avvenire" prepara un inserto sulla Breccia di Porta Pia, con un duro attacco all’impresa costruttrice che aveva lesinato sul calcestruzzo. WikiLeaks ha già offerto a "l’Espresso" venticinque bauli con tutti i documenti ufficiali della diplomazia austriaca dal 1820 al 1870. Purtroppo le parti divorate dai topi erano le più rilevanti.
 
Ospiti stranieri. Il palco delle autorità si preannuncia affollatissimo, grazie all’interessamento di Berlusconi che ha diramato personalmente gli inviti. Oltre all’amico Putin, che approfitterà della visita per passare da Arcore e recuperare almeno le scarpe, ci saranno l’amico Gheddafi, per l’occasione in uniforme da Comandante di plotone di esecuzione, e il dittatore di Bananas Hugo Matamoros, grande appassionato d’arte italiana e collezionista di ritratti di Berlusconi e dei suoi familiari. In rappresentanza dell’Europa, una nipote di Radetzky. In rappresentanza degli Usa, Paris Hilton. In rappresentanza dell’Africa nera, lo stesso Berlusconi, per dare alla cerimonia un tocco di simpatica informalità, si presenterà travestito da re Bingo Bongo, raccontando alcune barzellette sui cannibali.
 
Fiat. La Fiat lancerà per l’occasione un nuovo modello, la Caprera, costruita basandosi sui disegni originali di Garibaldi. Ha una linea molto filante e può ospitare fino a otto persone, ma è una barca a remi. Per il mercato americano è pronta la Due Mondi, una limousine lunga più di sette metri formata unendo due Panda con una cerniera lampo. 

L’ESPRESSO del 4 febbraio 2011

PUBBLICATO IL  agosto 6 -  News

Ma quale Silvio d’Egitto

Preoccupato per gli accadimenti al Cairo, il presidente del Consiglio ha deciso di puntare sulle Sorelle Musulmane, alle quali dedicherà un casting. Inoltre vuole portare la pace con una serie di barzellette sui cammelli e regalando confezioni a piramide di Ferrero Rocher

Berlusconi e MubarakBerlusconi e MubarakSilvio Berlusconi segue con grande curiosità i fatti egiziani. Dopo avere chiesto ai suoi esperti di politica internazionale come mai i manifestanti non sfilano di profilo, ha fatto una telefonata preventiva alla Questura del Cairo per raccomandare l’immediato rilascio di Mubarak in caso di arresto: "È lo zio di una mia carissima amica", ha spiegato al centralinista, "e se ve lo portano manderò io una persona di mia fiducia a ritirarlo".

L’incaricata sarebbe la contorsionista egiziana "Karima", al secolo Marisol Pinariello, una truffatrice internazionale che Berlusconi ha fatto eleggere consigliere comunale a Suez dopo avere visto una sua foto su un calendario per elettrauto. Sarà lei a salvare l’amico Mubarak, portandolo in salvo in una delle residenze di Berlusconi in Medio Oriente? Di certo, il nostro premier non vuole lasciare nulla di intentato per aiutare l’anziano collega, conosciuto tanti anni fa a Montevideo in occasione di una convention di tiranni, despoti e dittatori alla quale Berlusconi tiene a precisare di avere partecipato solo come osservatore.

A parte il rapporto personale con Mubarak, al quale Berlusconi non manca mai di far recapitare, a Natale, la confezione a piramide di Ferrero Roché, molte altre ragioni legano fortemente il nostro premier all’Egitto. 

Le mummie Il processo di imbalsamazione ha sempre affascinato Berlusconi, che ha cercato, con successo, di adottarlo ancora da vivo. Per esempio, la sostituzione della capigliatura con una calotta laccata è stata effettuata con lo stesso procedimento usato per la maschera mortuaria del faraone Kafonkhamon III, della seconda dinastia. Un altro faraone, Buhrinaton I, aveva introdotto, solo per le mummie di stirpe regale, la doratura del pene e la sostituzione del cervello con preziosi trucioli di legno di sandalo, non potendo immaginare che 3 mila anni dopo quella pratica sarebbe stata sperimentata su un essere vivente. La tiratura della pelle del viso con la tecnica del torchio per tendere i papiri, processo molto lungo e doloroso, è stata invece sperimentata su tre cavie umane sorteggiate tra Capezzone, Bonaiuti e Cicchitto. 

 

La cultura Berlusconi ha fatto dono a Mubarak dei diari autentici di Tutankhamon, scoperti da Marcello Dell’Utri su una bancarella di Porta Portese. Si intitolano "Er mejo sarcofago è er mio!". Nonostante siano battuti a macchina, è perfettamente riconoscibile lo stile dell’epoca, specie nel capitolo dedicato ai ristoranti sul Nilo, con spiritose annotazioni sulla mania di coprire di ketchup piccante il pesce andato a male. Marina Berlusconi ha anche voluto acquistare, per la Mondadori, l’autobiografia di Omar Sharif, sostenendone la candidatura al Nobel. Più complicata l’acquisizione della biblioteca di Alessandria. La città piemontese, amministrata dalla Lega, si è detta all’oscuro di fantomatici incendi e devastazioni della sua biblioteca comunale, che è in ottimo stato. 

Gli affari Molto stretti i rapporti commerciali tra l’Italia di Berlusconi e l’Egitto di Mubarak. Il governo egiziano è riuscito a piazzare un contratto miliardario per esportare in Italia sabbia per clessidre. Berlusconi è interessato a ristrutturare le piramidi, oggi in stato deplorevole, dotandole di videocitofono, ampie finestre, scale mobili esterne e un ristorante panoramico sulla vetta. Il premier ha anche proposto la costruzione di un canale navigabile per facilitare il passaggio dal Mediterraneo al Mar Rosso. Avrebbe individuato la zona ideale nelle vicinanze di Suez.

La politica Saputo della forte influenza dei Fratelli Musulmani, Berlusconi è stupito dallo scarso peso delle Sorelle Musulmane, formazione politica con la quale sarebbe disposto a intrecciare rapporti molto cordiali. Per i prossimi, delicatissimi summit internazionali, nei quali si deciderà il futuro dell’Egitto e dell’intero mondo arabo, Berlusconi si sta preparando minuziosamente. Ha mandato a memoria una dozzina di barzellette sui cammelli e regalerà scherzosamente ai leader musulmani presenti un salame di Varzi, spiegando che non è per uso alimentare, ma è un regalo per le loro mogli.

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